Simon Biles è l’atleta che ha vinto più trofei di tutti nella storia della ginnastica artistica. Secondo Wikipedia nel suo paniere ci sono 34 medaglie, di cui 25 d’oro, guadagnate in competizioni internazionali. Nessuno ha vinto come lei.
Steve Jobs ha costruito l'impero tecnologico di Apple che, Il 2 agosto 2018, ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 1 trilione di dollari, la prima società al mondo a varcare questo traguardo. Si tratta di un'impresa ancor più notevole considerando che Apple era sull'orlo della bancarotta alla fine degli anni '90, quando Steve Jobs tornò come CEO e introdusse una serie di prodotti innovativi.
Maryl Streep è l'attrice con il maggior numero di premi di tutti i tempi. Sinora nella sua carriera ha ottenuto 3 Oscar (seconda solo a Katherine Hepburn), 2 BAFTA, 3 Emmy, 9 Golden Globe e numerosi altri riconoscimenti.
Questi sono solo alcuni esempi di coloro che vengono definiti GOAT – Greatest Of All Time, i migliori di tutti i tempi.
Sapete cosa hanno in comune queste persone?
Che il loro talento coincide con la loro passione. Insomma, quello che fanno è quello che gli viene più facile ed è anche quello che amano di più. È l’allineamento astrale perfetto!
Ma non è per tutti così, lo sappiamo bene.
Passione o talento?
In un recente episodio del mio podcast “When Leaders Talk” (episodio registrato in italiano – lo puoi ascoltare su Spotify cliccando qui) ho avuto una interessantissima conversazione con una persona che di successo ne sa qualcosa perché ha fondato una società che aiuta le piccole e medie imprese a crescere e raggiungere traguardi importanti. Più di una volta ha ripetuto che “se vuoi avere successo devi fare ciò che ti viene meglio e non ciò che ti piace”. Questa frase mi è rimasta impressa e ho continuato a rifletterci anche dopo.
Per avere successo è meglio seguire la propria passione o il proprio talento? Chiunque si voglia porre questa domanda deve innanzitutto definire cosa significhi successo e poi effettivamente decidere a cosa dedicarsi.
È chiaro che non è tutto bianco o nero, fortunatamente. Ed è anche multidimensionale. Cerchiamo di fare chiarezza.
Innanzitutto, le due cose possono combaciare – come nel caso dei GOAT che ho citato prima. Questa è una combinazione vincente, il giusto mix di elementi che ci spiana la strada verso il successo. Avere la capacità di fare (molto) bene ciò che amiamo rende lo sforzo più leggero e aiuta a mantenere alta la concentrazione verso il traguardo che ci siamo posti.
Un altro aspetto da considerare è come passione e talento possano comunque avere un rapporto simbiotico: uno alimenta l’altro.
Quando è il talento a creare passione
Prendiamo una persona che scopre di avere una spiccata attitudine verso qualcosa. Avere talento ed ottenere subito qualche successo ha di sicuro un effetto galvanizzante e motivante. Contestualmente aumenta l’auto-stima e la confidenza di quell’individuo, soprattutto se anche altri riconoscono le sue particolari abilità. La capacità di emergere e distinguersi, infatti, può essere un ulteriore fattore gratificante che spinge a migliorarsi e a raggiungere livelli di competenza e capacità ancor più elevati.
Un ottimo esempio di talento che alimenta la passione è Andre Agassi, tennista vincitore di otto tornei del Grand Slam. Nel suo libro “Open” (che raccomando di leggere perché racconta una grande storia ed è scritto in maniera brillante), Agassi confessa che ha iniziato a giocare a tennis solo perché il padre lo ha costretto. La passione per lo sport gli è venuta solo quando ha capito di avere un qualcosa di speciale, un’abilità innata che lo ha portato ai livelli più alti del tennis mondiale.
L’aspetto negativo di questa medaglia è che il talento potrebbe smettere di alimentare la passione nel momento in cui si cominciano a incontrare difficoltà e le cose non sembrano più così semplici. Insomma, si raggiunge quello che in gergo viene chiamato il plateau, la spianata. È come se si interrompesse il circuito elettrico che alimenta la pompa della passione, con effetti che potrebbero essere anche catastrofici a livello psicologico (serve un coach?).
La passione come motore per il talento
Se invece il punto di partenza fosse la passione, entrano in gioco altri fattori. Avere a cuore un obiettivo porta determinazione, resilienza, persistenza. Il talento si può costruire con impegno e concentrazione, senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà. Avere passione porta anche ad essere più creativi per trovare le risorse o il supporto necessari a colmare il divario qualitativo. Cambia anche il senso di appartenenza, visto che i valori di riferimento sono ben allineati con l’obiettivo che si vuole raggiungere. Un ottimo esempio di passione che è diventata talento è quello di J.K. Rowling, autrice dei libri della saga di Harry Potter. Lei ha affermato di aver sempre voluto fare la scrittrice e di aver coltivato il suo talento continuando a scrivere anche quando le sue opere non venivano accolte. Poi sappiamo come è andata a finire, giusto?
Di contro, il talento si può coltivare ma non è sempre possibile raggiungere livelli di eccellenza. Se io avessi deciso di diventare un cantante, anche con numerosi anni di studio e pratica non avrei mai potuto avere quella estensione vocale che aveva Freddy Mercury. Oppure, basta ricordare ai risultati che Micheal Jordan ottenne quando lasciò la pallacanestro per dedicarsi al baseball.
Le multidimensionalità del dilemma passione vs talento
La multidimensionalità del binomio talento-passione nasce da come questi due aspetti possano evolvere o cambiare radicalmente nel corso del tempo. Potremmo, ad esempio, scoprire di avere più di un talento, grazie anche al rapido cambiamento tecnologico che richiede abilità sempre nuove. O invece, arrivati ad un certo punto della nostra vita potremmo renderci conto che se prima amavamo suonare la chitarra, ora non desideriamo altro che dipingere.
Un perfetto esempio è Simon Sinek, autore di numerosi libri di successo e oratore noto a livello mondiale. Sinek ha iniziato la sua carriera professionale lavorando in agenzie pubblicitarie, ottenendo anche un discreto successo. Arrivato ad un certo punto, si è però reso conto che quello che stava facendo - e che sino a quel momento gli era piaciuto – non lo soddisfaceva più come prima. Ha quindi abbandonato quella carriera per lanciarsi nel mondo della comunicazione, raggiungendo livelli altissimi che lo hanno portato alla fama a livello mondiale.
La multidimensionalità che aggiunge complessità al rapporto alchemico tra passione e talento è data anche da ulteriori fattori come l’ambiente in cui si cresce, l’accesso a strutture che possano favorire lo sviluppo di talenti e di passioni, la presenza di una cultura che aiuti la comprensione e il perseguimento di ciò che si ama o di ciò in cui abbiamo una spiccata attitudine. Come abbiamo già detto, Agassi ha cominciato a giocare a tennis perché suo padre era ossessionato da quello sport.
Se c’è un fattore che è comune a tutti – sospinti da talento o passione o entrambi – è l’auto-consapevolezza. Conoscere sé stessi, capire qual è lo scopo della propria vita, la propria passione, ma anche i punti di forza e le debolezze non è che il punto di partenza verso il successo, come del resto ho intitolato anche il mio primo workshop.
E tu cosa scegli?
Ci sono due aspetti che voglio ribadire a chiusura di questo post.
Il primo è una buona notizia: non è mai troppo tardi per scoprire e coltivare passione o talento. Anna Mary Robertson Moses, pittrice americana conosciuta anche come Nonna Moses, ha cominciato a dipingere a 78 anni, diventando presto famosa.
Il secondo, invece, è un aspetto meno piacevole ma altrettanto importante: avere talento o passione o anche entrambi non è sufficiente. Il percorso verso traguardi illustri è comunque impervio e servono altri elementi – determinazione, resilienza, perseveranza, un buon coach, etc. - per raggiungere il successo sperato.
Voglio chiedervi… se doveste scegliere tra inseguire la vostra passione o dedicarvi al vostro talento - senza altre alternative o vie di mezzo – dove investireste le vostre risorse e perché?
Condividi i tuoi pensieri nei commenti! Sarà interessante leggervi!
Comments