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Immagine del redattoreStefano Calvetti

"Lentamente Muore": Il convincente promemoria per prendere il controllo della propria vita

Aggiornamento: 27 lug 2023


A hand written page on a journal, with an exert of the poem "dies slowly" by Martha Medeiros

Dopo la morte di mio padre, quasi dieci anni fa, ho iniziato a riorganizzare tutte le carte nel suo ufficio di casa. Ho esaminato ogni singola cartella e cassetto, riordinandoli tutti. Mentre le persone venivano a casa per esprimere le loro condoglianze, mi sono chiuso nella stanza e ho lavorato lì per tre giorni di fila, senza sosta. Era il mio modo di elaborare il lutto, di entrare in contatto con lui in un modo diverso.


Tra documenti e fatture, ho trovato una piccola cartella in cui aveva conservato alcuni fogli. Tra questi, due poesie: "Se" di R. Kipling, che conoscevo molto bene, e "Lentamente Muore", di Martha Medeiros (erroneamente attribuita a Pablo Neruda).


Quest'ultima mi ha colpito. Mi ha colto di sorpresa e mi ha fatto riflettere molto. Mio padre ha fatto scelte difficili nella sua vita e credo che quella poesia sia stata una fonte di ispirazione per lui. Ho tenuto quel foglio per me, fino a poco tempo fa, quando l'ho regalato a mia madre.


"Lentamente Muore", al contrario de titolo, è un inno alla vita. E' un incoraggiamento ad abbracciare le sfide, a non cadere nella trappola di una routine troppo comoda, a sperimentare, a essere folli, a continuare a muoversi, a imparare, a fallire, a provare.


È un richiamo irresistibile a prendere il controllo della nostra vita, evitando di lasciarsi trasportare inertemente dagli eventi o dalle decisioni di qualcun altro. È un incitamento a vivere pienamente, a essere presenti.


Ecco la poesia, se volete gustarvela. Mi piacerebbe leggere i vostri commenti.


"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia di vestire un colore nuovo, chi non parla a chi non conosce.


Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.


Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e' infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.


Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso.


Muore lentamente, chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare.


Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.


Lentamente muore, chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.


Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.


Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità."



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