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  • Immagine del redattoreStefano Calvetti

Leadership strategica: il ponte tra il tuo oggi e il successo – parte 3

"Non preoccupatevi di quello che faranno gli altri. Il modo migliore per prevedere il futuro è inventarlo". (Alan Key)

Dopo aver analizzato gli strumenti che un leader può utilizzare (Vai al precedente post Il ponte tra il tuo oggi e il successo – parte 2), anche il “come” utilizzarli merita attenzione e qualche considerazione.


Di fatto, possono essere identificati un serie di approcci che potrebbero adattarsi alla situazione. Alcuni, tuttavia, nascondono insidie che potrebbero compromettere future imprese. Il leader deve quindi porre particolare cura nello scegliere quello più adatto alla situazione, cercando di valutare anche effetti secondari che si potrebbero riverberare nello spazio e nel tempo.


Una persona in giacca e cravatta che cerca di convincere un'altra persona, anch'essa in giacca e cravatta, mostrando documenti e ricerche
Il leader deve saper scegliere l'approccio più adatto alla situazione - Immagine generata da DALL-E

Gli approcci

Gli approcci possono essere:

  • Osservazione: osservare in un contesto di leadership significa acquisire un alto livello di consapevolezza. È appropriato quando i cambiamenti nell'organizzazione o nel mercato non sono chiari o quando i rischi di agire superano i benefici. Si tratta, quindi, di un approccio centrato principalmente sulla raccolta di informazioni e sull'attesa del momento opportuno per agire.

  • Conciliazione: questo approccio consiste nel fare spazio ad altre prospettive, interessi o forze di mercato. Può trattarsi dell'adattamento di un modello di business, della modifica dell'ambito di un progetto o anche dell'adattamento di stili di lavoro diversi all'interno di un team. Si usa di solito quando la posta in gioco non giustifica una strategia aggressiva o conflittuale.

  • Modellamento: il modellamento nella leadership è un atteggiamento proattivo ma non aggressivo, volto a plasmare l'ambiente organizzativo, la cultura o le condizioni di contorno a favore nel lungo termine. In questo contesto, ad esempio, ricade anche la formazione di partnership.

  • Persuasione: in questo caso, il leader cerca di allineare gli interessi del team o degli stakeholder attraverso argomentazioni convincenti e ispiratori. È più efficace quando c'è una significativa sovrapposizione di interessi tra le parti coinvolte.

  • Abilitazione: si tratta di mettere in grado i membri del team o gli stakeholder di raggiungere gli obiettivi condivisi. Ciò può comportare la fornitura di risorse, formazione o altre forme di supporto. Si allinea strettamente con la prospettiva di sicurezza di potenziare le capacità di un alleato.

  • Induzione: l'induzione comporta l'offerta di incentivi positivi, come promozioni, bonus o altri benefici per cambiare il comportamento all'interno dell'organizzazione. In genere, ciò porta a una relazione transazionale e può non richiedere interessi allineati.

  • Coercizione: è una forma forte, da usare con parsimonia. Può comportare l’impiego o la minaccia di utilizzo di misure punitive come demansionamento, licenziamento o altre forme di provvedimenti disciplinari. L'obiettivo è scoraggiare o costringere a un'azione o a un cambiamento specifico.

  • Imposizione: in casi estremi, un leader potrebbe dover intraprendere azioni drastiche imponendosi in maniera diretta e quindi togliendo ad un team o ad un individuo qualsiasi opzione di scelta, forzando così un’azione desiderata. Ciò potrebbe includere anche azioni legali.

  • Rimozione: in un contesto aziendale, questo equivale a eliminare completamente un elemento considerato negativo o dannoso: potrebbe trattarsi di un progetto, di un individuo, di un team o persino di una parte dell'organizzazione. Nel caso di azione rivolta a uno o più individui, la rimozione non significa, necessariamente, licenziamento ma include anche azioni meno drastiche come demansionamento o cambio incarico.


Modalità attuative

Una volta stabilito quale approccio si vuole utilizzare, dobbiamo pensare anche alla modalità attuativa. Le opzioni in questo caso sono varie e mi limiterò ad elencarne alcune, giusto per rendere l’idea. Le modalità possono essere:

  • Diretta e indiretta

  • Orizzontale o verticale

  • Interna o esterna

  • Centralizzata o decentralizzata

  • Collaborativa o competitiva

  • Unilaterale o multilaterale

  • Sequenziale o parallela

  • Proattiva o reattiva

  • Evidente o nascosta

  • Formale o informale


La combinazione tra mezzi e modi e la direzione

L’abbinamento tra i mezzi da utilizzare (vedasi il post leadership strategica: Il ponte tra il tuo oggi e il successo – parte 2) e le modalità può sembrare banale e intuitiva, ma non lo è. Prendiamo l’esempio di una startup che sta cercando di acquisire nuovi clienti in un mercato molto competitivo. Il CEO potrebbe scegliere l'approccio di "Persuasione", con una modalità "Diretta" e "Proattiva", attraverso una campagna di marketing aggressiva.


Tuttavia, se non vengono prese in considerazione le implicazioni a lungo termine, come la sostenibilità finanziaria, l'approccio potrebbe rivelarsi rischioso e poco vantaggioso.

Allo stesso modo, un leader che opta per la "Coercizione" con una modalità "Interna" e "Centralizzata" potrebbe ottenere un cambiamento rapido all'interno dell'organizzazione, ma a costo della demotivazione e del malcontento dei dipendenti, che potrebbe avere effetti collaterali negativi nel lungo termine.


In breve, la scelta del "come" non è isolata dal "cosa", "chi", "dove" e "quando". Tutti questi fattori devono essere attentamente considerati e bilanciati per massimizzare l'efficacia dell'approccio scelto, analizzando bene come gli elementi siano profondamente interconnessi. É in questa fase che il leader deve saper essere lungimirante, cercando di andare oltre agli effetti di primo grado e valutare anche quelli secondari nel medio e lungo termine.


Fattori come il sequenziamento delle azioni, il coordinamento e il bilanciamento delle risorse e l’integrazione di tutti gli strumenti che possono essere necessari al raggiungimento di un obiettivo devono far parte della valutazione strategica del leader.

Navigare nel mare complesso della leadership strategica è un compito che richiede acume, equilibrio e, soprattutto, la capacità di guardare oltre l'orizzonte. Come abbiamo visto, gli approcci e le modalità attuative variano notevolmente e la loro efficacia dipende da una miriade di fattori contestuali.


Il vero compito del leader è sapere quando e come applicare ciascuno di questi metodi, tenendo sempre presente che la leadership è un puzzle multidimensionale.


La leadership strategica è un'arte più che una scienza. Non esiste un "one size fits all", ma piuttosto un insieme di strumenti e tattiche che devono essere adattati e affinati in base al contesto specifico. E proprio come un artista, un leader deve avere sia la tecnica che la visione; deve essere in grado di eseguire, ma anche di ispirare.


La scelta degli approcci e delle modalità non è mai isolata dalle implicazioni a lungo termine. Un leader efficace non solo sa "come" agire, ma comprende anche il "perché" e il "cosa potrebbe accadere dopo". Questa comprensione più profonda è ciò che separa un leader comune da un vero "maestro del mare".


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