La strategia è fare delle scelte, dei compromessi; è scegliere deliberatamente di essere diversi". Michael Porte
Con questo post, voglio proseguire il discorso sulla leadership strategica iniziato la settimana scorsa. Se non avete avuto modo di leggerlo, ecco il link. Abbiamo introdotto due fasi fondamentali: la comprensione della situazione e la definizione degli obiettivi da raggiungere.
Dopo aver completato queste due fasi, è tempo di esaminare gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione. In altre parole, dobbiamo affrontare la domanda: "Con quali mezzi intendiamo raggiungere i nostri obiettivi?"
Gli strumenti del leader: una visione su quattro livelli
Ci sono quattro livelli di strumenti o mezzi che un leader può utilizzare:
il livello personale: ogni individuo porta con sé un set di competenze, conoscenze e capacità che possono essere sfruttate in un approccio strategico alla leadership. Mi riferisco fondamentalmente alle caratteristiche personali di un leader e di tutti i membri della squadra presi singolarmente. In altre parole, è l’insieme di soft skills (comunicazione efficace, intelligenza emotiva, pensiero critico, lavoro di squadra, adattabilità, etc.) e hard skills (competenze varie) che ogni persona ha e che entrano in quello che io considero il “primo pilastro della leadership”: la conoscenza di sé stessi. Ancora una volta, per non appesantire questa trattazione, se avete voglia di approfondire potete fare riferimento al post disponibile a questo link.
il livello di team: "Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai con gli altri." Questo antico detto africano incarna la quintessenza della collaborazione di squadra. I leader sanno che un team è qualcosa di più di un gruppo di individui messi insieme; è un'entità dinamica che ha il potenziale per realizzare molto più della semplice somma dei suoi membri. Ogni team ha le proprie caratteristiche e dinamiche che possono sia facilitare sia ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Capire come le persone lavorano meglio insieme e quali sono i punti di attrito potenziali è fondamentale per ottimizzare la produttività e la motivazione dei membri. Anche in un team possono essere individuate soft skills e hard skills. Nella prima categoria rientrano elementi come la comunicazione efficace, la coesione, l’intelligenza collettiva, l’adattabilità, la cultura del team, etc. Tra le hard skill di un team invece possiamo annoverare una chiara struttura organizzativa, le competenze tecniche, i processi e procedure consolidati, gli strumenti e le tecnologie a disposizione e le metriche di valutazione (KPI).
il livello organizzativo: questo livello riguarda gli strumenti, la struttura ma anche la cultura, i valori e le politiche dell'organizzazione all'interno della quale il team opera. Anche l'organizzazione più efficiente potrebbe non ottenere i risultati sperati se è inserita in un contesto organizzativo che non supporta le sue iniziative. Un leader deve quindi avere la capacità di navigare nell'ambiente organizzativo, individuare come altri settori della stessa organizzazione costruire relazioni positive con altre parti dell'organizzazione e assicurare che il team abbia le risorse e il supporto necessari per avere successo. In questo caso, hard e soft skill sono le stesse analizzate aa livello di team, ovviamente amplificate a tutta l’organizzazione.
il livello esterno: Infine, non possiamo dimenticare l'ambito che va oltre l'organizzazione stessa, che include stakeholder, clienti, personalità, media, istituti di ricerca e istruzione, partner, agenzie governative, enti internazionali, organizzazioni non governative, e le comunità con cui la nostra organizzazione ha a che fare. L’accesso a questo livello è una ulteriore estensione del nostro potenziale che ci permette di utilizzare mezzi che, sebbene non siano organici, potrebbe avere una funzione nella nostra strategia. Per fare un esempio concreto, consideriamo una startup nel settore della tecnologia green che punta a ridurre l'impatto ambientale dell'energia. Questa organizzazione si trova in una comunità molto sensibile alle questioni ambientali e desidera utilizzare questa posizione a suo vantaggio. Il CEO della startup potrebbe quindi impegnarsi attivamente nei forum della comunità, discutendo l'importanza delle soluzioni green e come la sua organizzazione può contribuire a raggiungere questo obiettivo comune. Tramite networking, la startup potrebbe formare una partnership con organizzazioni locali non-profit che sono altrettanto impegnate nel promuovere la sostenibilità. Inoltre, utilizzando le proprie competenze in marketing e raccolta fondi, la startup potrebbe lanciare una campagna di crowdfunding supportata dalla comunità e utilizzare dati per dimostrare il suo impatto positivo, fornendo report dettagliati alla comunità stessa e ai possibili investitori.
Un approccio proporzionato
L’accesso a livelli più elevati è ovviamente proporzionato al risultato che il leader ha in mente. In molte situazioni, potrebbero bastare le capacità degli individui e del team senza accedere a quelle dell’organizzazione o esterne. Immaginiamo una piccola squadra di sviluppatori all'interno di una grande azienda tecnologica. L'obiettivo del team è migliorare una specifica caratteristica di un'app mobile. Il leader del team, consapevole che il progetto è ben circoscritto e non richiede un approccio complesso, decide di concentrarsi principalmente sulle competenze interne del team.
Livello Personale:
Soft Skills: Il leader utilizza la propria intelligenza emotiva per capire i punti di forza e le debolezze di ogni membro e assegna i compiti di conseguenza.
Hard Skills: La squadra ha già tutte le competenze tecniche necessarie per portare a termine il progetto, dalla programmazione all'UX (User Experience) design.
Livello di Team:
Soft Skills: L'intelligenza collettiva del team viene utilizzata per risolvere problemi e superare sfide, e la coesione è alta.
Hard Skills: La struttura organizzativa del team è chiara e i processi di sviluppo software sono ben consolidati.
In questo caso, il leader sa che le risorse del team sono sufficienti per raggiungere l'obiettivo senza dover ricorrere al livello organizzativo (per esempio, senza dover chiedere risorse aggiuntive o strumenti specializzati) o al livello esterno (senza necessità di ricercare partnership con entità esterne).
Questo esempio dimostra come la comprensione dei diversi "livelli di strumenti" disponibili possa guidare un leader nella scelta della strategia più efficace e efficiente per raggiungere gli obiettivi.
Elementi da considerare:
Nel definire i nostri mezzi e strumenti, dobbiamo fare riferimento agli elementi tangibili e intangibili che sottendono alla nostra organizzazione. In questa categoria rientrano fattori come, ad esempio, le risorse umane, le capacità tecnologiche e la spinta innovativa, la cultura e la struttura organizzativa, le infrastrutture, le infostrutture, le finanze ed anche la località dove la nostra organizzazione opera. Tutti questi elementi possono contribuire, in un modo o in altro, alla nostra strategia. Nell’esempio fatto sopra, la collocazione della start-up all’interno di una comunità già incline alla tutela dell’ambiente è sicuramente un fattore di vantaggio
D.I.C.E.
Nel mondo della politica e delle relazioni internazionali, il modello DIME (Diplomatic, Informational, Military, Economic) è una struttura concettuale utilizzata per categorizzare gli strumenti di potere nazionale. Analogamente, la leadership strategica in un contesto aziendale o organizzativo può essere intesa attraverso una lente simile, adattata ai particolari bisogni e alla natura del mondo degli affari. Potremmo parlare di un modello DICE (Decisionale, Informativo, Culturale, Esecutivo) per incapsulare gli strumenti essenziali che un leader può utilizzare.
Decisionale: Rappresenta la capacità di prendere decisioni informate, efficaci e tempestive che guidano un team o un'organizzazione verso il successo. Qui ricadono la definizione di obiettivi, la priorità delle iniziative e l'allocazione delle risorse.
Informativo: Riguarda la gestione, l’analisi e l'utilizzo dei dati per comunicare, informare, persuadere e ispirare tutti gli attori che possono essere coinvolti, in qualsiasi dei livelli analizzati sopra. In un mondo dominato dai dati, la capacità di analizzare informazioni e trasformarle in intuizioni azionabili è fondamentale.
Culturale: Questo strumento riguarda l'abilità del leader di instillare una cultura organizzativa che promuova comportamenti positivi, un alto livello di impegno e un ambiente in cui i membri del team possono prosperare. La cultura è il collante che tiene unita un'organizzazione e può spesso essere un fattore discriminante per il successo a lungo termine.
Esecutivo: Si tratta della capacità di eseguire la strategia e realizzare la visione attraverso la gestione efficace di processi, di procedure, delle persone e delle risorse.
Nella complessità del mondo moderno, un leader strategico deve essere agile e versatile, capace di utilizzare una combinazione di questi strumenti in modo sinergico per navigare attraverso le sfide e portare la sua nave verso la destinazione desiderata.
Non perdete il prossimo post, in cui approfondiremo come un leader può effettivamente mettere in pratica questi strumenti nella quotidianità, esplorando casi studio e offrendo consigli pratici per la vostra crescita personale e professionale.
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