Come ho scritto nel precedente post, ogni rapporto che noi stabiliamo con un’altra persona, con una organizzazione e anche con un oggetto parte da questa particella universale: la fiducia. La fiducia è quindi la pietra angolare su cui noi costruiamo le nostre relazioni. Se guardiamo all’aspetto della leadership, che tanto ci è caro, la fiducia è ovviamente un tassello fondamentale tanto che nel suo libro “le 21 leggi fondamentali del leader”, J. C. Maxwell le dedica un intero capitolo.
Senza fiducia, non c’è collaborazione, integrazione, innovazione, motivazione o risultati. Una delle cose che ho imparato nella mia vita professionale è che la fiducia può nascere in maniera spontanea, ma può anche essere coltivata.
Cosa serve per costruire la fiducia come leader? Quali sono gli ingredienti “segreti” che ti permettono di creare e mantenere una relazione solida e duratura con il tuo team?
Segreto 1: La Fiducia è bidirezionale
In una relazione interpersonale, non basta che sia una persona a dare fiducia. Per essere coltivata, la fiducia si dà e si riceve. Anzi, ricevere fiducia generalmente incoraggia a darne. E’ come uno scambio, un baratto. Se quindi vuoi che il tuo team ti dia fiducia, devi essere tu la prima o il primo ad avere fede in loro. Se invece ostruisci questa relazione, la tua squadra ti ripagherà con la stessa moneta e con risultati decisamente mediocri.
Io ho sempre avuto difficoltà a fidarmi di persone che mi guardavano con diffidenza e distacco. Era una situazione in cui non mi sentivo a mio agio, quasi mi paralizzava. Ho capito che per ottenere il meglio dagli altri, per incoraggiare il proprio team a lavorare in sintonia e raggiungere i traguardi prefissati, è importante dare fiducia. Questo è stato un elemento vincente durante il mio periodo in Afghanistan quando ho avuto l’onore e l’onere di comandare una Task Force che era disseminata all’interno di varie basi militari. Li ho conosciuti tutti e con loro abbiamo completato dei lavori egregi che porto sempre come riferimento quando parlo della mia carriera militare. Io mi sono fidato di loro e loro mi hanno ricompensato con la loro fiducia.
Segreto 2: Comunicazione Trasparente
La chiarezza nella comunicazione elimina le ambiguità e incertezze che possono erodere la fiducia. Questa frase dovrebbe bastare afar capire che nel momento in cui un leader nasconde qualcosa al suo team, loro lo guarderanno con sospetto. Attenzione: non sto parlando di segreti industriali o di stato che, ovviamente, devono essere custoditi gelosamente. Mi riferisco, invece, ad aspetti che interessano o hanno impatto sull’intera squadra.
Parlando con Francesca Polti, Presidente e CEO della Polti SpA (prduttrice della “vaporella” per intenderci) in una recente intervista per il mio podcast “When Leades Talk” (qui per ascoltarla), Francesca ha detto che trimestralmente organizza una riunione plenaria con tutti i dipendenti e gli racconta cosa sta succedendo, quali sono gli obiettivi e le intenzioni del gruppo di management, ecc. Questa tutto sommato semplice azione è ripagata con lealtà, soddisfazione e riconoscenza.
Segreto 3: Mantieni le Promesse
Coerenza e lealtà sono due valori che dovrebbero essere presenti in ogni “manuale del bravo leader”, in qualunque lingua esso sia scritto. Del resto, è una lezione che penso tutti noi abbiamo imparato da piccoli: una promessa è una promessa! E se qualcuno dei nostri amici o parenti osava tradire la parola data, ci sentivamo delusi e traditi. Cosa è cambiato da adulti? Niente, da questo punto di vista. Anzi, sappiamo bene che rompere una promessa è il modo più veloce per azzerare la fiducia.
Devo ammettere che il mio senso di lealtà è sempre stato molto forte ed ogni volta che mi sono trovato a non mantenere la parola data, ho sentito una sensazione di fastidio interiore, quasi un dolore. Ecco perché ogni volta che prendo un impegno faccio davvero di tutto per mantenerlo. E questo lo sanno i miei amici, i miei famigliari ed anche i miei colleghi. E io ne vado fiero!
Segreto 4: Competenza
Per spiegare bene questo concetto, facciamo un esempio facile: ti fideresti di un autista che ha appena preso la patente? Ovviamente no, o almeno non allo stesso livello di una persona che guida da oltre dieci anni e non ha mai fatto incidenti. All’interno di un team, tendiamo ad affidare un compito delicato ad una persona o a un gruppo di persone che sappiamo avere le conoscenze e le capacità giuste per portarlo a termine. Ci fidiamo di loro. E ovviamente una squadra si fida del proprio leader quando questi mostra di sapere cosa sta facendo, di possedere la giusta competenza per prendere decisioni corrette.
In qualsiasi squadra io abbia lavorato, non ho mai avuto la presunzione di sapere tutto meglio di tutti. Ad esempio, da comandante di una nave, avevo maggiore dimestichezza con aspetti legati alla condotta delle operazioni ed alle manovre marinaresche piuttosto che di argomenti legati all’apparato propulsivo della nave. Sapevo di potermi fidare dei tecnici che avevano anni di studi e di esperienza sulla parte ingegneristica. Sapevo anche che approfondire gli argomenti in cui ero maggiormente carente era un mio dovere non per sostituirmi ai tecnici ma per far capire loro quanto apprezzassi il loro lavoro. Questo dava a loro gratificazione e a me l’opportunità per stabilire un rapporto di fiducia reciproca.
Segreto 5: Ascolto attivo
Ascoltare è tanto importante quanto parlare quando si tratta di costruire fiducia. Quando ho fatto il corso di coaching ho imparato che ci sono tre livelli di ascolto: ascolto interno (primo livello), quando si presta attenzione ai propri pensieri, sentimenti, sensazioni e intuizioni; ascolto focalizzato (secondo livello), quando ascoltiamo attentamente l’altra persona, le sue parole, il suo tono di voce, il suo linguaggio del corpo e le sue espressioni; ascolto globale (terzo livello), quando si fa attenzione all’intero contesto, all’ambiente, all’energia e alle sfumature che circondano l’interlocutore. La fiducia fiorisce quando ascoltiamo al secondo al terzo livello, ossia quando osserviamo la persona che ci è di fronte e captiamo non solo il messaggio verbale ma anche quello non verbale e la sua interazione con l’ambiente circostante.
Non fa piacere parlare con qualcuno che interrompe continuamente o che è evidentemente distratto. Quando succede a me, il pensiero che mi viene in mente è “se mi interrompi o se sei evidentemente distratto, significa che non mi ascolti perché presti attenzione ai tuoi pensieri e non alle mie parole. Quindi significa che non ti interessa ciò che io ti sto dicendo. E se non ti interessa, vuol dire non hai rispetto. E senza rispetto, non esiste fiducia”
Segreto 6: La Fiducia non si Delega
Una delle prime cose che mi hanno detto quando ho indossato la divisa è che “la responsabilità non si delega”. Vero! E nemmeno la fiducia. Se avete letto il precedente articolo che ho scritto la settimana scorsa su questo argomento, vi ricorderete che ho parlato della fiducia “indiretta”. Ad esempio, il nostro amico che ci consiglia il miglior meccanico per riparare l’auto ci può convincere a portare la nostra macchina a riparare nella stessa officina. Ma questo è un costrutto artificiale, una scorciatoia che può essere d’aiuto in prima battuta ma che poi deve essere coltivato in maniera diretta per poter crescere. Anche se il meccanico è il preferito del nostro migliore amico, la nostra fiducia dura poco se non ripara bene la nostra auto. Parallelamente, in un contesto professionale, molti leader dedicano tempo a coltivare relazioni one-to-one con i loro collaboratori. Non basta fare affidamento su un manager di livello intermedio per costruire questi legami. La fiducia è una valuta che ha davvero valore solo quando è stata guadagnata direttamente.
Non ho mai accolto con favore le raccomandazioni che mi arrivavano per aiutare una persona o un’altra perché sapevo che, se lo avessi fatto, ci avrei messo la mia faccia e il mio nome. Ho sempre preferito conoscere in maniera diretta l’interessato o l’interessata prima di sbilanciarmi nei loro confronti.
Segreto 7: La Fiducia si Costruisce su Terreno Fertile
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Per lo stesso motivo, la fiducia non può crescere se una persona non è ha l’intenzione. Un leader deve quindi lavorare attivamente per instaurare una cultura di apertura e collaborazione, senza pregiudizi o ostacoli di ogni sorta. Questo include la rimozione di barriere comunicative, incoraggiare il dibattito e l'innovazione, e mostrare empatia. In un ambiente in cui la fiducia riesce a prosperare, le persone non solo si sentono più libere di esprimere le proprie opinioni, ma sono anche più inclini a prendere iniziative e a mostrare un impegno superiore.
In una intervista con Gianfranco Bacchi, Ufficiale di Marina ed autore di due interessanti libri sulla leadership, lui mi ha confessato di essere uno di quelli che dà subito fiducia alle persone. Nell’episodio del podcast (disponibile qui), ha raccontato anche come ha gestito situazioni in cui questa fiducia è stata disattesa. Le esperienze negative non gli hanno comunque fatto cambiare approccio e ancora oggi continua ad avere fiducia nei propri collaboratori, ricevendo in cambio lealtà.
Segreto 8: Affidabilità nel Tempo
La fiducia non è un evento isolato ma un processo continuo. Una volta guadagnata, deve essere mantenuta attraverso azioni coerenti e decisioni ponderate. Inconsistenze, anche se minime, possono causare crepe significative nella fondazione della fiducia che, come abbiamo visto, si costruisce lentamente ma si può distruggere in un attimo. Essere un modello di coerenza significa anche essere prevedibile in situazioni imprevedibili, ossia agire sempre e comunque facendo riferimento a valori ben precisi con integrità.
Uno dei più grandi dispiaceri che ho avuto nella mia vita professionale è quello di dare fiducia ad una persona che aveva commesso un errore abbastanza grande. Ho voluto ri-fidarmi di lui perché aveva detto di essersi pentito e di aver capito di aver sbagliato. E invece, è caduto nello stesso sbaglio. Ovviamente, ho imparato la lezione, almeno con lui, ed ho sentito un temendo senso di colpa per avergli creduto
Segreto 9: Affrontare le Sfide Testa Alta
La fiducia si rafforza quando un team supera le sfide insieme. Per un leader, affrontare sfide è un'occasione per mostrare le proprie capacità e per rafforzare la fiducia con il team intero. Si tratta di mostrare coraggio, ma in maniera intelligente, ovviamente. Si tratta di saper essere strategici, innovativi, e soprattutto compatti. Questo non significa che avere tutte le risposte. Al contrario, mostra quanto un leader sia disposto a cercarle insieme al tuo team, mostrando umiltà e un desiderio di miglioramento continuo.
C’è stato un periodo particolare della mia vita professionale, quando ero comandante di una nave in cui sono successe una serie di avvenimenti abbastanza sfortunati. Avete presente il film (e la serie Tv) che si chiama “Una serie di sfortunati eventi”? Ecco, noi eravamo i protagonisti. Tuttavia, io ed il mio equipaggio non abbiamo mai perso l’orientamento e abbiamo affrontato ogni avvenimento con coraggio e determinazione. Quello che è successo ha funzionato da collante ed ancora oggi, a distanza di dieci anni, siamo in contatto.
Segreto 10: Ricompensare la Fiducia
Lo so che questo vi farà storcere il naso, forse. La fiducia è un investimento reciproco tra leader e collaboratori. Allora perché non aiutarla con incentivi? Riconoscere e ricompensare la fiducia che il team ripone nel leader può includere aspetti tangibili come bonus o promozioni, ma anche riconoscimenti pubblici o un semplice grazie. Come abbiamo già visto nel “Segreto nr. 1”, niente è più potente di mantenere un ciclo virtuoso di fiducia che far sentire le persone valorizzate. Questo riconoscimento funge da rinforzo positivo, spingendo il team a continuare a investire nel rapporto che c’è all’interno della squadra e con il leader.
Uno dei miei clienti mi ha parlato dei suoi problemi nello stabilire relazioni di fiducia con le persone che lavorano con lei. Eppure gli ingredienti c’erano tutti. Abbiamo esplorato il suo rapporto con gli altri e come, a causa di un sabotatore interno oramai radicato da tempo nella sua personalità, lei avesse difficoltà a riconoscere apertamente un lavoro ben fatto. Una volta capita l’origine del problema e dopo averle dato un nome (l’avara), abbiamo costruito una serie di piccole nuove abitudini che l’hanno aiutata a mostrare più apertamente apprezzamento e riconoscenza nei confronti dei suoi collaboratori. Come prevedibile, con costanza e applicazione, il rapporto di fiducia con la sua squadra si è finalmente saldato.
Le fiducia si può costruire.
Ogni segreto che abbiamo esplorato è un tassello nel complesso mosaico della fiducia.
Nel suo complesso, la fiducia è un viaggio, non una meta. È un processo continuo di crescita e raffinamento, un'arte che richiede pratica e dedizione. E così come un artista affina la sua tecnica attraverso lo studio e la pratica, anche noi possiamo perfezionare la nostra capacità di costruire e mantenere la fiducia.
La fiducia è fondamentale nella leadership. Senza fiducia, è impossibile ispirare e guidare un team. È per questo che ho dedicato gran parte del mio tempo a esplorare la dinamica della fiducia nelle relazioni interpersonali, sia nel mio podcast "When Leaders Talk" sia attraverso i servizi di coaching che offro.
Se ti senti perso in un mare di incertezze, se ti trovi a navigare tra i flutti della sfiducia o semplicemente vuoi rafforzare i tuoi legami professionali e personali, sappi che posso offrirti la bussola di cui hai bisogno per navigare con sicurezza. Alla fine, la fiducia è il faro che può guidare un leader, un team e un'organizzazione attraverso la notte più buia verso un futuro più luminoso.
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