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  • Immagine del redattoreStefano Calvetti

Dalla visione all'azione: 10 semplici passi per superare l'inerzia

Nel campo dello sviluppo personale e professionale, c'è un momento fondamentale che si colloca tra il creare una visione e il fare: è il passaggio dalla pianificazione all'azione.


Nei precedenti post ho ampiamente descritto cosa significhi essere un leader strategico e come creare una strategia (Parte 1 - Parte 2 - Parte 3 - Parte 4). Ora è il momento di passare dalle parole ai fatti.


Questo momento è cruciale. È quella fase in cui le idee si trasformano in risultati, in cui le strategie cominciano a diventare tangibili. Tuttavia, per molti questo passaggio rimane difficile se non sfuggente, offuscato da esitazioni, dubbi o semplicemente dal comfort della fase di pianificazione o dalla paura di sbagliare.


Questo blog post analizza come colmare questo divario in modo efficace, trasformando i vostri piani ben pianificati in azioni decisive.


Un'illustrazione stimolante e motivazionale che rappresenta il passaggio dalla pianificazione all'azione. La scena mostra un gruppo eterogeneo di persone in un ambiente d'ufficio dinamico che lavora e agisce.
Il passaggio dalla pianificazione all'azione è cruciale per raggiungere un risultato

Il fascino della pianificazione

La pianificazione può essere intrinsecamente seducente. È uno spazio sicuro dove le possibilità sono infinite e i fallimenti sono solo ipotetici e anche se avete condotto una analisi dei rischi accurata, ancora nulla è successo. In questa fase, vi sentite uno stratega, un visionario che traccia una rotta con precisione e attenzione. Tuttavia, c'è un pericolo nascosto nel comfort della pianificazione: la fase di preparazione perpetua, in cui l'azione diventa un orizzonte sempre più lontano.


1. Prima di tutto, autoconsapevolezza!

Il salto dalla pianificazione all'azione è spesso fermato dalla paura: paura del fallimento, dell'ignoto o persino del successo stesso. Alcuni si sentono perennemente non pronti e quindi passano tempo a cercare di colmare questa ignoranza, frequentando corsi o acquisendo informazioni da amici, colleghi, internet… senza mai realmente sentirsi pronti al 100%. È fondamentale riconoscere queste paure come naturali ma non insormontabili, così come capire che non esiste la persona che sa tutto. Comprendete la vostra situazione, e lasciatevi alle spalle le sabbie mobili della fase di pianificazione. Insomma, come spesso ripeto nel mio blog, il punto di partenza è sempre sé stessi


2. Preparare il terreno per l'azione

Ci sono alcune piccole strategie che potete usare per diminuire quello che viene chiamato “l’attrito di primo distacco”:

  • Obiettivi chiari e raggiungibili: scomponete il vostro grande piano in passi più piccoli e gestibili. Questo rende il viaggio meno scoraggiante e fornisce un percorso chiaro.

  • Flessibilità: comprendete che i piani sono guide, non vangeli. Siate pronti a adattare e modificare il vostro approccio in base alle variabili del mondo reale.

  • Scadenze: stabilite scadenze realistiche ma precise per ogni compito. Questo crea un senso di urgenza e aiuta a prevenire la procrastinazione.

  • Responsabilità: Condividete i vostri obiettivi con una persona di fiducia. In questo modo si aggiunge un livello di responsabilità che rende più probabile il raggiungimento degli obiettivi.


3. Vincere l'inerzia

La parte più difficile di ogni viaggio è spesso l'inizio. Impegnatevi a fare il primo passo, anche se piccolo. L'azione crea momento e alimenta la motivazione. Una volta iniziato, lo slancio aumenta e ciò che prima sembrava insormontabile comincia a sembrare realizzabile.


4. Superare la paralisi da analisi

L'analisi è una parte essenziale della pianificazione, ma può portare alla paralisi se non viene tenuta sotto controllo. Riconoscete quando state pensando troppo e ricordate a voi stessi che nessun piano può tenere conto di ogni eventualità. A un certo punto, dovete fidarvi della vostra preparazione e andare avanti.


5. Accogliere il rischio di fallimento

Il fallimento è una parte inevitabile dell'azione. Piuttosto che temerlo, accoglietelo come un prezioso insegnante. Ogni fallimento è una lezione, un'occasione per affinare e migliorare il vostro approccio. Ricordate che l'unico vero disastroso errore è l'inazione.


6. Non chi comincia, ma quel che persevera

Leonardo da Vinci disse "Non chi comincia, ma quel che persevera". Non a caso, questo è anche il motto di nave Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare italiana. Tradotto in un termine che oggi va molto di modo, si tratta di accrescere la resilienza. La resilienza è fondamentale per passare dalla pianificazione all'azione perché permette di riprendersi dalle battute d'arresto e di persistere di fronte alle sfide. Per sviluppare resilienza, potete concentrarvi sui successi passati guardando sempre all'obiettivo che volete raggiungere, mantenendo una visione positiva e considerando le sfide come opportunità di crescita.


7. Celebrare i piccoli successi

Riconoscete e celebrate i vostri progressi, anche se piccoli. Questo rafforza i comportamenti positivi e mantiene la motivazione. I piccoli successi si accumulano e, prima che ve ne accorgiate, portano a risultati significativi. Leggi il post sull'importanza di festeggiare le proprie vittorie per scoprire di più sul potere delle celebrazioni - clicca qui.


8. Sfruttare la tecnologia

Utilizzate la tecnologia e gli strumenti per aiutarvi nella transizione. Oggi che l’intelligenza artificiale sta prendendo piede in ogni settore, potete sicuramente trovare un’applicazione che vi aiuti nel vostro scopo. Oppure potete pensare di usare un programma di gestione dei progetti, elenchi di cose da fare e applicazioni di promemoria che vi supportino nel mantenere la rotta e a concentrarvi sull'azione, come ad esempio Trello o Monday.


9. Imparare dai leader

Studiate i leader che hanno effettuato con successo questa transizione. Imparate dalle loro esperienze, dagli ostacoli che hanno superato e da come hanno messo in atto i loro piani. Ci sono innumerevoli esempi di persone che sono passate dal pensiero all’azione ottenendo un grande successo e un ottimo riferimento è il libro "Steve Jobs" di Walter Isaacson, una delle più complete e dettagliate biografie sul co-fondatore di Apple. Basato su interviste con Jobs stesso, così come con i suoi familiari, amici, colleghi e rivali, il libro offre una visione profonda del suo carattere, della sua leadership e del suo approccio innovativo nel campo della tecnologia. Ricordate che non siete soli in questo viaggio: molti hanno già percorso questa strada e vi hanno lasciato preziose indicazioni.


10. Il potere del presente

Rendetevi conto del potere del momento presente. Carpe Diem, diceva il poeta Orazio. Il momento perfetto per iniziare è solo adesso. I ritardi spesso portano ad altri ritardi e a rimpianti. Cogliete l'attimo e agite.


Conclusione

Il passaggio dalla pianificazione all'azione è l’inizio di un viaggio pieno di sfide ma anche di immense soddisfazioni. Ricordate che il piano perfetto non esiste. Ciò che conta di più è la vostra capacità di fare il primo passo e continuare ad andare avanti.

Il vostro viaggio dalla pianificazione all'azione inizia ora. Accoglietelo con entusiasmo e determinazione e guardate come i vostri piani si trasformano nei successi che avete immaginato.


Scrivete nei commenti: qual è il vostro primo passo per trasformare le vostre visioni in realtà?


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