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Immagine del redattoreStefano Calvetti

Cosa diavolo è il leadership coaching?

Mi sono reso conto che da quando ho iniziato a scrivere questo blog ho mancato un argomento fondamentale, ossia lo spiegare cosa sia il leadership coaching e a cosa serva.


La definizione di coaching

Secondo la mia interpretazione, il leadership coaching è una conversazione specializzata su cui si stabilisce una relazione unica e stimolante tra il coach e il leader. All'interno di questa dinamica, il coach supporta il leader nella definizione e nel raggiungimento dei propri obiettivi di leadership. Nel corso degli incontri, a poco a poco si delinea un percorso lungo il quale il coach guida e il leader riflette, impara e agisce. Questo processo favorisce la capacità del leader di guidare, ispirare e influenzare efficacemente il proprio team o organizzazione, favorendo la crescita personale e il successo collettivo.


Due callout bianchi su sfondo rosa, a rappresentare una conversazione
il coaching è fondamentalmente una conversazione

Ci sono molti elementi da evidenziare in questa definizione:

  • la conversazione, che è il pilastro principale del coaching e delle relazioni che si stabiliscono con il coaching stesso. In questo il coach è un facilitatore, un attento e curioso ascoltatore che non fa altro che facilitare una riflessione profonda nel leader, stimolando nuove prospettive o sollecitando esplorazioni su aspetti che il cliente non ha ancora considerato;

  • la relazione unica che si viene a stabilire atra il coach e il coachee. Relazione basata sulla fiducia reciproca, l’onestà, il rispetto, la totale confidenzialità e l’assenza di alcun giudizio in merito a quello che emerge durante la conversazione. Nessuna relazione è uguale all’altra, credetemi;

  • l’ambiente stimolante che si viene a formare nel momento in cui il coach crea uno spazio sicuro e di sostegno nei confronti del leader, affinché l’esplorazione dei propri pensieri e sentimenti avvenga in maniera assolutamente confortevole. Su questi presupposti si basa lo sviluppo automatico e personale di possibili soluzioni;

  • il percorso che si svolge gradualmente, non solo durante le sessioni ma anche tra una seduta la successiva. Il passo che viene tenuto in questo percorso è moderato – mai frettoloso - per consentire al leader di assimilare le nuove scoperte e introdurre nuove abitudini che gli consentiranno di arrivare a destinazione;

  • la riflessione e l’azione che riassumono la dualità di ogni essere umano, diviso tra l’essere e il fare. Il coaching parte dal presupposto che non si può solo agire tralasciando i sentimenti altrimenti si rischia di snaturarsi. Allo stesso modo, concentrarsi solo sulle emozioni senza passare all’azione ci porta a consumarci, come candele, senza muovere un passo verso la nostra meta;

  • la crescita personale e il successo collettivo segnano un'altra dicotomia racchiusa nel termine leadership. Ossia, non si può pensare di guidare gli altri con successo se prima non si impara a guidare noi stessi. In altre parole, leadership e leadership personale sono due concetti che si sovrappongono in maniera quasi completa.


il coach Stefano Calvetti è intento in una conversazione online. Lui è seduto ed è visibile un microfono- La sua mano destra è in movimento con il dito indice proteso verso l'alto.
Coaching in action

A cosa serve il leadership coaching?

A cosa serve quindi il coaching nella leadership?

Ci sono una molteplicità di studi che evidenziano il ritorno di investimento (ROI) del coaching. Alla fine di questo post potete trovare alcuni utili riferimenti se volete approfondire. In generale, i benefici possono essere valorizzati da tre punti di vista:

  • Quantitativo: uno studio condotto da Metrix Global ha evidenziato come il coaching abbia un ritorno di investimento del 788%. Quindi, se spendete 1 euro, il coaching ve ne restituisce 7,88 euro in termini di aumento della produttività e di fidelizzazione dei dipendenti. Non male, no?

  • Qualitativo: il ritorno di investimento, in questo caso, è misurato in termini di incremento delle capacità, miglioramento del comportamento, maggiore confidenza e soddisfazione, etc. Secondo l’International Coaching Foundation, il ritorno di investimento, in questo caso, si aggira sul 70%.

  • Intangibile: questa prospettiva considera l'impatto del coaching su aspetti difficili da misurare o quantificare, come la cultura organizzativa, il coinvolgimento dei dipendenti, lo stile di leadership, l'innovazione, ecc. Qui non ci sono parametri misurabili, ma Forbes riporta come 87% dei leader sia convinto dell’ottimo risultato del coaching.

In generale, il coaching può aiutare per raggiungere risultati in settori come:

  1. Autoconsapevolezza: come ho già scritto, non si può guidare gli altri se non si è in grado di guidare sé stessi. La leadership personale parte dalla autoconsapevolezza, ossia la comprensione consapevole e introspettiva di se stessi, compresi i propri pensieri, emozioni, comportamenti, punti di forza, debolezze, valori, convinzioni e molto altro. Si tratta di essere in sintonia con le proprie esperienze e con il loro impatto su noi stessi e sugli altri. L'autoconsapevolezza aiuta le persone a prendere decisioni informate, a gestire le emozioni, a costruire relazioni e ad allineare le proprie azioni con i propri valori fondamentali.

  2. Pensiero strategico e processo decisionale: i coach spesso lavorano con i leader sui loro processi decisionali strategici, aiutandoli ad andare oltre l’immediato e la visione a breve termine. Ciò può includere la definizione di obiettivi chiari, l'identificazione di potenziali ostacoli e l'implementazione di strategie in linea con gli obiettivi dell'azienda.

  3. Stile di comunicazione ed executive presence: la comunicazione è un aspetto vitale della leadership – ma non solo. I leader devono sviluppare ottime capacità comunicative, tra cui ascoltare, dare e ricevere feedback, trasmettere messaggi chiari e gestire conversazioni difficili. In questo concetto rientra anche la executive presence, che riguarda il modo – del tutto personale e personalizzato - con cui un leader si presenta agli altri e al mondo.

  4. Ascolto intenzionale: facendo seguito a quello scritto in merito alla comunicazione, affinando le proprie capacità di ascolto e sintonizzandosi con gli altri, i leader possono sbloccare un'ampia gamma di potenziali vantaggi per sé stessi e per i propri team.

  5. Intelligenza emotiva: questo argomento include la comprensione e la gestione delle proprie emozioni e l'empatia con gli altri. L'intelligenza emotiva è fondamentale poiché influisce sulle relazioni interpersonali, sulle dinamiche di gruppo e sull'efficacia complessiva. In merito, vi invito a leggere quella che è considerata la pietra miliare sull’argomento, ossia il libro “intelligenza emotiva” scritto da Daniel Goleman.

  6. Risoluzione dei conflitti: i conflitti sono inevitabili, sia tra i membri del team che con altre parti interessate. Gestirli mantenendo un ambiente “sano” diventa, quindi, un compito imprescindibile per chi ha posizioni di responsabilità.

  7. Stili di leadership e adattabilità: è importante che i chi ricopre posizioni di responsabilità sappia adottare stili di leadership che siano più attagliati alla situazione del momento.

  8. Gestione del tempo e dello stress: guidare un'organizzazione o un team può essere molto impegnativo e strategie per gestire il carico di lavoro, delegare in modo efficace e bilanciare la vita professionale e personale per mitigare lo stress sono necessarie per evitare il burnout.

  9. Sviluppo del team e gestione dei talenti: lo sviluppo e la gestione dei talenti, così come la pianificazione delle turnazioni e avvicendamenti, la diversità e l'inclusione, sono argomenti che hanno un impatto significativo sul lavoro di squadra.

  10. Gestione del cambiamento: il cambiamento organizzativo è una costante nel mondo di oggi, soprattutto se consideriamo la velocità con cui le innovazioni si presentano sul mercato. Basta pensare all’AI. Riuscire a rimanere al passo può garantire ad una società di prosperare, garantendo transizioni fluide e riducendo al minimo le interruzioni.

  11. Mentalità orientata alla crescita: la mentalità orientata alla crescita consente di trasformare ostacoli in opportunità, non qualcosa da temere. Approcci orientati allo sviluppo di resilienza e anti-fragilità fanno la differenza.

Se avete altre domande sul coaching, non esitate a contattarmi


E ricordate: che siate dirigenti che puntano alla prossima grande impresa, manager che cercano di motivare un team eterogeneo o individui in cerca di equilibrio, io sono a disposizione per aiutarvi a trovare la rotta giusta mentre navigate nelle acque turbolente della vita personale e professionale.


Scritta "leadership" in bianco su sfondo nero, come se fosse gesso sulla lavagna
Leadership. Basta la parola.

Qui i link che ho usato in questo post per approfondire il ROI del coaching: https://www.american.edu/provost/ogps/executive-education/executive-coaching/roi-of-executive-coaching.cfm






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